a cura della redazione –

L’incentivo Decontribuzione Sud è stato prorogato fino al 31 Dicembre 2023. Con un budget incrementato di 5,7 milioni di euro.

Decontribuzione Sud è uno sgravio contributivo per le aziende del sud Italia. L’obiettivo è quello di contenere gli effetti dell’epidemia Covid-19 sull’occupazione e a tutelare i livelli occupazionali in aree con gravi situazioni di disagio socio – economico.

I beneficiari sono i datori di lavoro privati con sede in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In caso di rapporti di somministrazione la sede di lavoro rileva il luogo dove si svolge la prestazione. Rimangono escluse le imprese del settore finanziario, agricolo e datori di lavoro domestico.

Ai datori di lavoro privati è riconosciuta un’agevolazione, le cui percentuali variano a seconda delle annualità delle contribuzioni (sono esclusi dal calcolo della contribuzione i premi e contributi dovuti all’Inail):

  • sino al 31 dicembre 2025: esonero del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
  • per gli anni 2026 e 2027: esonero del 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
  • per gli anni 2028 e 2029: esonero del 10% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro.

La proroga dell’incentivo

La Commissione Europea ha approvato l’estensione, fino al 31 dicembre 2023, della durata dell’esonero contributivo per sostenere le imprese dell’Italia Meridionale nel contesto della guerra con l’Ucraina. Il budget è stato aumentato di 5,7 milioni di euro e i massimali per impresa, fino a 2 milioni.

L’esonero contributivo rimane del 30%, per i datori di lavoro privati nelle regioni del sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per beneficiare dell’incentivo, i datori di lavoro coinvolti devono rispettare la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, secondo la normativa DURC, le norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge e gli accordi e i contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali.